Vengo e ti prendo
il cuore di pietra
le mani affilate
la lingua muta
gli occhi distratti
Vengo e mi riprendo
l’ultimo istante d’amore
per me
Che ho smesso d’amare (me stessa)
quando t’incontrai
E misi al bando la stessa sostanza della madre
per costruire le pareti di un amore
già consumato.
«Ti comprerò un vaso di vetro viola per mettere i rami di bougainville che abbiamo piantato lo scorso anno».
E scambiai il vezzo per attenzione.
E scambiai l’attenzione per amore.
Rimangono sono le spine di ciò che non era,
e il flebile respiro di un’Ofelia distesa sul dorso
ad aspettare l’epilogo dell’assenza
(Lei però vivrà nonostante te. La bouganville è fiorita).