“Potrebbero essere isolotti di luce; isole nella corrente, che cerco di rappresentare. La vita stessa che scorre” – Virginia Woolf, Diario.
Vivo nell’Isola delle Correnti dove i pensieri diventano storie e le storie traiettorie. Sono goccia, acqua, salsedine, granello, onda. Sono corrente contro. Qui talvolta ritorno e a me ti richiamo. Isola delle Correnti, anatomia di un amore storto.
È per questo che sto scrivendo. Sono uno di quelli che
per capire le cose ha assolutamente bisogno di scriverle.
‒ da ‘Norwegian Wood’ di Haruki Murakami
Impronte sottili di un corpo sospeso, perché la vita non si accorga della risacca di questa goccia che come un grembo ti contiene.
Cara Marta,
in questa isola affondo in un canto silenzioso, che non risvegli il nostro addio. In questa stanza delle correnti “ti scrivo lettere sbagliate. Quelle vere non toccano la carta” (Marina Cvetaeva, da Lettera a Boris Pasternak).
Perché questo è solo il canto di una medusa che si lascia morire. Dopotutto, oltre questa risacca noi cessiamo di esistere.
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playlist / corrente musicale
https://youtu.be/4f_4HW340Cw
https://youtu.be/KL1PnT3j8o8
https://youtu.be/SjliSRyTjB8
https://youtu.be/0mOUj-uHp0Y
Come è vero, come è vero.
…adoro Murakami
Tra le pieghe dei suoi romanzi riesci a ritrovare parole che non sapevi di possedere.
Verissimo 💚
È per questo che sto scrivendo. Sono uno di quelli che
per capire le cose ha assolutamente bisogno di scriverle. … Sì, non per altro. Per me.
“Ma aspetta; se ti prendo,
diventi anche per me parola, e tristezza.” Ho letto nel tuo blog questa poesia che non conoscevo, mi pare una risposta adatta, scoperta dentro scoperta. Questa poesia di Quasimodo non la conoscevo, grazie
è bello sentirsi utile 🙂
è bello lo scambio
sì