Mi sembra di non potere desiderare niente perché tutto è già accaduto – Telleena Sbacchi
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Vengo e ti prendo
il cuore di pietra
le mani affilate
la lingua muta
gli occhi distratti
Vengo e mi riprendo
l’ultimo istante d’amore
per me
Che ho smesso d’amare (me stessa)
quando t’incontrai
E misi al bando la stessa sostanza della madre
«Ti comprerò un vaso di vetro viola per mettere i rami di bouganville
che abbiamo piantato lo scorso anno».
Scambiai il vezzo per attenzione.
Scambiai l’attenzione per amore.
Amavo il sapore delle nostre bugie.
ll vaso è rotto.
La bouganville è fiorita.
La bouganville è ferita.
T.S. \ Bù
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I giacinti respirano piano
le loro ultime parole
scivolano
sul pavimento freddo
e si spengono
Sorridendo mi congedo
la finestra di fronte si incastra
tra le dita ossute dell’albero
Spoglio
Assonnato
Silenzioso
Gli appendo a un amo un pensiero
e poi uno ancora
e un altro
Che non mi resta niente di me
spoglia e accovacciata in te
Nodo
Nodulo
E ci spegniamo
I giacinti respirano piano, Telleena Sbacchi
Mi piace come sai guardare, con questo grazioso antroporfismo… questi giacinti, per esempio… sono così! E’ bello specchiarsi un istante in qualcuno che ci somiglia…