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Etichetta: ‘non procrastinabile’

Vite di plastica | ph. Emmanuele Contini
Vite di plastica | ph. Emmanuele Contini

La sostanza dove io manco è tutta avvolta nella coperta
di lana. Di quelli che più volte ho toccato ricordo le
mani le facce le pance le voci le pettinature. Mi stanno
aiutando.

(Enigma: io sono la mancanza – la mancanza che sono
– sono ciò da cui manco – sono tutta mancanza – e non
c’è nostalgia – neppure lontananza – essendo ciò che
manca – adesso e sempre – io)
– Mariangela Gualtieri, La sostanza dove io manco

Non dovrei essere qui adesso, ho la vita che mi aspetta con un sacco di cazzate non procrastinabili. Non riesco a non distrarmi. Cerco in ogni cosa la giusta distrazione, ma è sempre un girare a vuoto. Da me stessa, da te che neppure esisti, se non come una fame profonda che pian piano mi divora e mi fa rispedire il mondo lì da dove viene. La mia lista delle priorità è piena di cancellature. Se solo sapessi distrarmi. Svestirmi da me stessa, per mettere il corpo steso su una sedia e l’anima in un barattolo. Ed essere un niente che aspetta il momento giusto. Da qualche parte del mio corpo c’è una ferita aperta che gocciola idiozie, se solo riuscissi a trovarla e mettergli una bella pezza di cinismo, lo so, tutto andrebbe meglio. Vorrei ripormi come un bicchiere nella dispensa, come un cappotto bagnato nell’appendiabiti di una casa che odora di cioccolata calda, come una lettera scritta dopo molto tempo, una goccia su un vetro freddo. Come me in me, se non fossi me.  Così stasera mi sono versata in un bicchiere spizzicato, ho rivolto la mia preghiera a una bocca che non aveva parole per me. Così stasera mi sono perduta due volte, forse tre. Così stasera mi sono spezzata. E i cocci li lascio lì, i miei piedi nudi li scanseranno e andrò a letto stringendomi a me, in quel freddo mattutino di quando è ancora notte e speri che l’alba arrivi per addormentarti. Ti è mai capitato, le chiedo? Ti è mai capitato di volerti distrarre dalle distrazioni? «Sì – mi risponde -,  mi alzo d’improvviso e vado via, perché distrarsi dalle distrazioni è difficile».
E così capisco che avere fame non significa poter mangiare tutto, e se cerchi di afferrare il vuoto e fartelo piacere è peggio.

http://youtu.be/kRSkirrYWUQ