Ti amai, anche se forseancora non è spento del
tutto l’amore.
Ma se per te non è più tormento
voglio che nulla ti addolori.
Senza speranza, geloso,
ti ho amata nel silenzio e soffrivo,
teneramente ti ho amata come
-Dio voglia- un altro possa amarti.– Aleksandr Sergeevič Puškin
Ho cliccato su ‘salva bozza’. Era il primo maggio. ‘Salva bozza’, mi è parsa un’ironia adatta a noi, che non siamo più Noi, non siamo più due, un insieme spezzato. Stanotte mentre lavavo i denti, con movimenti netti e regolari, mi sono lasciata inebetire dai ricordi. Ti sei riflessa nello specchio e mi hai guardata. Ho pensato che ora (da un po’) siamo un ‘less’, la condizione della grammatica inglese che è la più adatta a raccontarci. Gli inglesi sono così pragmatici, come te dopotutto: cordless, tasteless, careless, endless. Siamo una sottrazione. Te senza me, io senza te. Suffissi l’una dell’altra. Così queste parole vengano pure al mondo, imperfette e straniere in questo mare che pian piano ritira le sue maree e mi lascia solitaria e sconfitta. Continua a leggere Salva Bozza