Spifferi. Li sento nella stanza in una successione di silenzio e pace. Ci scambiamo i nostri demoni e ne ridiamo. Siamo tu ed io, complici in questo inganno che chiama tempo. La nostra fortezza ha il perimetro delle nostre braccia aggrappate all’identica fragilità che ci unì. La bellezza del nostro essere ‘noi’ è quella di non dimenticare chi siamo stati prima del nostro incontro: due solitudini in cerca di un doppio. Adesso, siamo abbastanza, siamo tutto ciò che è stato e che saremo. Insieme.
