
Faccio la spesa, passeggio con il cane, mangio, scrivo, faccio le scale, guardo la tv, sbadiglio al mattino, mi lavo i denti, e scelgo i rigatoni agli spaghetti, la pizza alla carne. E dicono che io sorrida. E dicono che io parli e racconti storie che valga la pena ascoltare. E guido l’auto, e impreco contro l’uomo che mi ha appena tagliato la strada, e prosit alla laurea, e tanti mille complimenti, e rispondo al telefono, e apro libri che non leggerò, e sistemo i cassetti, e annuso il mio profumo sulla sciarpa che ti avevo regalato. E faccio il caffè, e il dolore fastidioso al piede, e tento di lavorare, e mi gratto la fronte. E pianifico viaggi che non farò, e scarabocchio sulla mia agenda indifferente, e guardo pagine bianche speranzosa. E faccio benzina, e gonfio le ruote della mia bici, e scatto foto a sconosciuti, e mi godo il sole sulla faccia. Le senti le onde, le senti? E lecco la salsedine sulle labbra, e giocherello con il filo d’erba che mi è rimasto tra i capelli. E mi muovo. Dicono che io mi muova.
Ma in realtà sono ferma, immobile, su quell’ultima parola senza voce che ci siamo scambiate.